Coming Soon 2023 ritiro ad alta gradazione con Alessandro Marzo Magno e Vincenzo Agostini
Spiritosi, magari spiritati, ma certo non spiritisti. Il ritiro degli spiriti è riservato a spiriti liberi, che amino lo spirito, e pure gli spiriti, soprattutto se ricchi di aromi, magari un po’ volatili. Questioni tutte da affrontare con spirito, parlando di spiriti, ma senza evocare spiriti guida. C’è un signore che con gli spiriti si trova a suo agio, li distilla con spirito sapiente, li riserva allo spirito di curiosità perché stiano al passo con lo spirito dei tempi. Vincenzo Agostini, si chiama, assessore nella vita precedente, in quella attuale distillatore di grappe dai profumi complessi, in quel di Caorera di Vas, dove lo spirito del monte trasportato dalle acque del Piave incontra lo spirito del piano che risale con le brezze adriatiche. Grappe di raboso, di prosecco, di merlot, di recantina, di pavana: monovitigni, alcuni autoctoni e salvati dalla scomparsa da viticoltori amorevoli che consegnano le vinacce alla distillazione.
Parleremo di spiriti, ordunque, cercando di estrarre anche lo spirito della conversazione dagli alambicchi del 1910 che, unici nel loro genere vengono utilizzati per distillare gli spiriti alcolici, e senza trascurare lo spirito delle vette: Vincenzo Agostini è autore del libro La montagna di Quentin. Immaginari e regole di una terra di confine (Meltemi). Alessandro Marzo Magno

Alessandro Marzo Magno, veneziano per nascita e milanese per lavoro, si è laureato in Storia all’Università di Venezia Ca’ Foscari. Giornalista, è stato per quasi dieci anni responsabile degli esteri del settimanale Diario, diretto da Enrico Deaglio. Ha partecipato a varie trasmissioni tv, è direttore del semestrale Ligabue Magazine. Ha pubblicato libri di argomento storico, tra i quali L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo (Garzanti 2012, sei ristampe e tradotto in inglese, spagnolo, giapponese, coreano e cinese). Per Laterza è autore di La splendida. Venezia 1499-1509 (2019) e L’inventore di libri. Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo (2020, tradotto in giapponese e spagnolo). Venezia, una storia di mare e di terra, uscito in aprile, è già alla seconda edizione.

Vincenzo Agostini. Nato a Colle Santa Lucia, Dolomiti, 62 anni fa. Famiglia numerosa di tredici figli, contadina. Studi classici a Belluno, laurea in giurisprudenza a Padova. Sposato, due figli. Vivo a Belluno. Nella vita ho fatto tante cose: il manovale e il portiere di notte, il cameriere e davo ganci sugli skilift. Poi dirigente di una compagnia di assicurazioni, libero professionista, assessore comunale. Politica per una decina d’anni. Da due lustri distillo grappa a Caorera di Quero Vas, con un impianto storico dei primi del Novecento. La Distilleria si chiama Le Crode, per iilludermi di abitare ancora in montagna. All’inizio del 2022, in compagnia di alcuni amici-soci, tanto per osare il futuro, ho aperto una nuova distilleria a Vittorio Veneto. Si chiama Denever, che in dialetto significa ginepro. Produciamo Assenzio, Gin e Vermouth di Prosecco. Sono dunque un artigiano: dovrebbe essere il mio ultimo lavoro ma non si sa mai. Poiché distillati e parole si assomigliano, anche scrivo.
Sempre di crode e dintorni. Ho pubblicato: Il Furto delle Opzioni, Nuovi Sentieri Editore 2012, romanzo storico. Dolomiti Post, Nuovi Sentieri Editore 2014, favole e brevi racconti. Vocazioni, Nuovi Sentieri Editore 2015, romanzo dell’eredità di una povera baita. Tempo di Rododendri, Antiga Edizioni 2018, romanzo distopico ambientato nel 2492 in alta montagna, quando una comunità di paese resta isolata da una grande nevicata. La Montagna di Quentin – Immaginari e regole di una terra confinaria, Meltemi Editore 2021, saggio sull’immaginario montano del Novecento, per un sentiero che va da Quentin Tarantino a Leni Riefenstahl, da Luis Trenker a Gustav Mahler, e molti altri. Sto scrivendo del viaggio compiuto da Amelia B. Edwards nel 1872 sulle Dolomiti, del perché quel viaggio va considerato la scoperta culturale delle Dolomiti, del perché oggi di Amelia B. Edwards si sono quasi perse le tracce al punto di credere che le Dolomiti si distinguano per la bellezza delle crode e per la formula chimica del carbonato di magnesio. C’è molto altro, invece, sulle Dolomiti.
Programma
venerdì ore 19 Aperitivo e cena: presentazione del ritiro, in teoria e in pratica. Cominceremo ad assaggiare gli spiriti (orgogliosamente locali) che ci allieteranno per tutto il weekend. Anche il menu di pranzi e cene sarà a tema, spiritoso.
sabato ore 9.30 prima colazione e si parte. C’era una volta la grappa degli alpini: la mattina parleremo di spiriti ad alta quota, della distillazione su pei monti, e pure nelle valli, e di come sia cambiata nel corso degli anni. Un commosso ricordo dei distillatori in casa propria, dei bei tempi andati nei quali tutto era così vero e così genuino, magari pure il metilico che si finiva per ingollare con la distillazione casalinga. Il segno dei tempi (moderni) è dato dal recupero della tradizione e dallo sviluppo di nuovi prodotti. Lo dimostra la Nina, la grappa bellunese di una volta, ottenuta distillando vinacce della val Belluna, lo dimostrano le novità che rispondono ai gusti in evoluzione: il gin, per esempio, il vermouth, oppure l’assenzio, l’ultimo arrivato nella produzione di montagna.
Ore 13 (a piacere) pausa pranzo. Dalle vette alpine a quelle letterarie il passo è breve. Nel pomeriggio ci dedicheremo agli spiriti di carta, al Martini di Ernest Hemingway all’Harry’s Bar di Venezia, e a quello di Ian Fleming per James Bond («agitato e non mescolato», ovviamente). Parleremo della «strega verde» (assenzio) di Charles Baudelaire, per scoprire che non lo cita mai salvo, forse, in una sola occasione: «Tirai fuori dalla tasca un grosso pezzo di pane, un bicchiere e una boccetta con un certo elisir che allora i farmacisti vendevano ai viaggiatori per mescolarlo, nel caso, con l’acqua di neve». Magari faremo anche una puntatina dalle parti di Charles Bukowski: il «vecchio ubriacone» è molto poco in linea con lo spirito di questo incontro, ma non c’è dubbio che la sua opera debba parecchio alla frequentazione alcolica. Verso sera, aperitivo e cena.
domenica ore 9.30 prima colazione. Gli spiriti alcolici impregnano di sé la letteratura, dai simposi degli antichi greci ai premi letterari dedicati a un liquore. La mattina la dedichiamo a celebrare la comunione degli spiriti, prima di salutarci con l’augurio che lo spirito del convivio aleggi a lungo su di noi. Ore 12.30, pranzo leggero, saluti e brindisi.
Info e iscrizioni
laserra@rossodolomiti.it
cellulare: +39 348 3045055
Posti disponibili: 14; il ritiro si terrà con un minimo di 6 partecipanti. Le iscrizioni chiudono il 27 maggio
Costo: 200 euro, tutto compreso (escluso pernottamento)
Sede del ritiro: la Serra, via Frontin 94a, Borgo Valbelluna (Belluno)
Dove dormire:
la Serra (2 camere doppie, letti singoli su richiesta; sconto 30% per i partecipanti al ritiro), rossodolomiti.it
Dimore Dolomiti dimoredolomiti.it
b&b Villa Buzzati villabuzzati.com
Casa Novecento casanovecentofeltre.it
Come arrivare:
in treno (viaggio meditativo), stazione di Sedico-Bribano o Belluno
in auto, autostrada da Mestre a Belluno
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